Elea 9003

Elea 9003


Presentato nel 1959, è un prodotto d’avanguardia per la tecnologia, la concezione sistemistica e l’originalità del design.

Il calcolatore, o computer, per usare un termine ormai entrato nel linguaggio comune, ha le sue radici concettuali in Europa, ove il matematico inglese Charles Babbage realizza, ma solo in parte, una macchina da calcolo che anticipa lo schema funzionale del calcolatore. Siamo nel periodo 1820-1840.

Nel 1936, ancora ad opera di un altro matematico inglese, Alan Turing, viene dimostrata la fattibilità di una “macchina universale”, capace di calcolare qualsiasi funzione calcolabile. Tutti i computer oggi esistenti e comunque realizzati si possono definire “macchine di Turing”.

Negli Stati Uniti e in Europa, tra il 1936 e il 1942 con iniziative indipendenti, vengono realizzati i primi calcolatori: in Germania, Konrad Zuse costruisce nel soggiorno di casa alcuni prototipi con circuiti a relè, mentre in America il fisico americano di origine bulgara, Vincent Atanasoff realizza l’ABC, un risolutore elettronico di sistemi di equazioni lineari.

Soltanto durante la seconda guerra mondiale iniziano i grandi progetti come l’ENIAC, per applicazioni militari, realizzato all’Università di Pennsylvania (USA) con 18.000 valvole termoioniche e pesante 30 tonnellate o il Colossus, costruito in Inghilterra e utilizzato con successo per scoprire le “chiavi” dei codici segreti germanici.

Nel 1945 con l’adozione dello schema di “architettura” proposto da John von Neumann, scienziato di origine ungherese emigrato negli Stati Uniti, il calcolatore compie un altro passo importante: diviene programmabile, come tutti i computer che oggi usiamo quotidianamente.

In Italia negli anni ’50 il calcolatore o “cervello elettronico”, come veniva chiamato in quegli anni, è ancora una rarità; tuttavia nel 1955, su suggerimento di Enrico Fermi, vengono varate due importanti iniziative, una in ambito accademico, l’altra in campo industriale. Ne sono protagonisti l’Università di Pisa che avvia il progetto di un grande calcolatore per usi scientifici, (CEP – Calcolatrice Elettronica Pisana), e l’Olivetti, che contribuisce allo sviluppo del progetto e che proprio a Pisa crea un proprio centro di progettazione, affidato all’ing. Mario Tchou, con l’obiettivo di realizzare un grande calcolatore per applicazioni gestionali.

Nasce così l’ELEA, che viene presentato sul mercato nel 1959. È un prodotto d’avanguardia sotto ogni aspetto: per la tecnologia, essendo il primo sistema commerciale disponibile a livello mondiale completamente transistorizzato, la concezione sistemistica e l’originalità del design.

Nel periodo 1959-1964 vengono costruiti ed installati circa 180 esemplari di ELEA nelle diverse versioni.

Purtroppo nel 1964 l’Olivetti, a causa di gravi difficoltà finanziarie deve cedere l’intera Divisione Elettronica, che così passa alla multinazionale americana General Electric.

Termina in questo modo la sfida industriale dell’Olivetti nel campo della “grande informatica”, sfida propugnata dall’imprenditore illuminato e “visionario” Adriano Olivetti e finita per la miopia e il completo disinteresse della classe politica e industriale italiana verso un settore strategico per l‘intera economia nazionale.

Nel 1959 l’Olivetti vende alla ditta Marzotto il primo Elea 9003; viene così commercializzato il primo calcolatore al mondo realizzato interamente con componenti allo stato solido, cioè transistor e diodi.

Il progetto si concretizza nel 1957 con la costruzione del primo prototipo a valvole e cablaggio a fili, la “macchina zero” poi denominata Elea 9001; in questo modello vengono utilizzati i primi transistor al germanio, ma solo per il controllo dei nastri magnetici.

Una seconda versione, la “macchina IV”, poi denominata Elea 9002, è ancora a valvole ma sostituisce i cablaggi con circuiti stampati. I transistor utilizzati si dimostrano molto affidabili e così Tchou decide di realizzare una nuova versione del calcolatore completamente a transistor.






Tecnologia:
Elettronica

Unità Centrale (CPU):
Elettronica a componenti discreti su circa 3150 piastrine per un totale di circa 300.000 componenti a stato solido al germanio

Memoria di lavoro RAM:
Nuclei di ferrite 20KB espandible a 160 KB

Multiprogrammazione:
fino a 3 programmi in parallelo

Console di comando:
tastiera e dispositivi di visualizzazione dello stato di tutti i componenti (memoria, registri e unità periferiche)

Periferiche:
da 1 a 20 unità nastro da 13 MB
banda perforata (lettore e perforatore)
scheda perforata (lettore e perforatore)
stampante parallela a inpatto (120 caratteri per riga, velocità 300 righe al minuto)

Carrozzeria:
armadi modulari apribili a tre ante, in lamiera

Colori:
grigio e verde

Peso:
circa 5 tonnellate

Dimensioni:
spazio equivalente ad un campo da tennis (circa 25 x 13 m.)

Consumo:
20 KW

Produzione:
dal 1959

Unità prodotte:
circa 40

Costo:
800 milioni di lire, equivalenti a circa 10 milioni di € attuali

Design:
E. Sottsass

Capo progetto:
M. Tchou



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