Programma 101

p101

Pier Giorgio Perotto e i suoi collaboratori avevano realizzato il primo computer da tavolo al mondo.

“Desk-top Computer is Typewriter Size”: con questo titolo, il 23 ottobre 1965, la rivista americana Business Week accoglie la Olivetti Programma 101 alla sua presentazione al Bema, esposizione di macchine per ufficio di New York. Pier Giorgio Perotto e i suoi collaboratori hanno realizzato il primo computer da tavolo al mondo, i cui concetti di base sono simili a quelli dei personal computer di oggi. La macchina è esposta al MOMA (The Museum of Modern Art) di New York nella sezione Architettura e Design.


Tecnica

L’operatore può usare la macchina sia in forma manuale sia in modo automatico: nel prinmo caso dati e comandi sono introdotti tramite tastiera, come nelle comuni calcolatrici; nel secondo, sono introdotti attraverso la cartolina magnetica. Con la P101, dunque, l’operatore può costruire il suo programma, oppure utilizzare programmi già registrati sulla cartolina magnetica.

Lo sviluppo dei programmi, inizialmente delegato all’Ufficio Progetti, viene affidato al personale del Marketing delle varie consociate Olivetti. In breve tempo si arriva ad un ampio ventaglio di programmi applicativi nei campi della matematica, fisica e chimica, ingegneria civile, elettrotecnica e meccanica, chimica, idraulica, statistica, finanza, assicurazioni, amministrazione.


Design

Nel libro Pier Giorgio Perotto, “Programma 101” (Sperling&Kupfer, Milano, 1995) l’autore racconta:

“La seconda persona che vide il prototipo funzionante della Programma 101 fu Roberto Olivetti. […] Si informò di chi aveva disegnato la carrozzeria e quando seppe che era stata costruita in fretta e furia in laboratorio, storse la bocca e disse che bisognava incaricare qualche architetto di fama a disegnare la versione definitiva. […] Non fu facile trasferire all’architetto la filosofia della macchina e io ebbi la netta sensazione che non ci eravamo capiti.

Dopo alcuni tentativi iniziali […] l’architetto arrivò a proporre una soluzione che ci lasciò costernati […] il modello di legno che ci venne presentato […] consisteva in un parallelepipedo con, a una estremità, una specie di testa girevole contenente stampante e tastiera. L’idea era di poter disporre di una soluzione bivalente, da tavolo con il parallelepipedo appoggiato orizzontalmente sul piano, ovvero da pavimento con lo stesso appoggiato verticalmente per terra, ruotando la testa di 90 gradi.

Mi limitai ad obiettare che, quando era sul pavimento, la macchina non era stabile in quanto tutto il peso era posto nella testa e sarebbe caduta per terra. “Niente paura – disse, pieno di risorse, l’architetto – basta mettere nel basamento pochi chili di piombo.” Dopo aver superato enormi difficoltà per fare una macchina rivoluzionaria, trasportabile e leggera, veniva ora proposto di snaturare completamente il progetto. E purtroppo Roberto Olivetti era d’accordo con questa impostazione.

Decisi di giocare di diplomazia e di metterlo di fronte al fatto compiuto. Nei progetti precedenti avevo avuto occasione di conoscere un giovane architetto, Mario Bellini […]. Con lui ci intendemmo perfettamente, egli capì senza difficoltà la filosofia della macchina e accettò di studiare una soluzione che non alterava la logica e l’impostazione ergonomica, che avevamo così approfonditamente studiato.

Il successivo show-down con Roberto Olivetti non fu tra le esperienze più piacevoli […]. Dichiarai senza mezzi termini che nessun’altra soluzione era tecnicamente fattibile […] e che sarebbe stato folle creare non necessarie e assurde complicazioni. In questo modo la soluzione Bellini passò.”

Negli anni successivi la “Perottina” è esposta al Museum of Modern Art di New York, come esempio di eccellenza nel campo del disegno industriale.






Tecnologia:
Elettronica

Unità aritmetico logica:
Elettronica a componenti discreti (transistor, diodi, resistori, ecc.)

Azionamento:
Manuale o automatico

Memoria di lavoro RAM:
Linea di ritardo magnetostrittiva (1920 bit)

Memoria di massa:
Cartolina magnetica (1920 bit)

Tastiera:
Ridotta, zero singolo, 37 tasti, integrata nella macchina

Linguaggio di programmazione:
Formato da 16 “Istruzioni”: aritmetiche, trasferimento, stampa, salti condizionati e non

Operazioni:
Addizione, sottrazione, moltiplicazione, divisione, radice quadrata

Precisione:
22 cifre in virgola naturale e segno meno

Dispositivi di stampa:
A impatto con rullo portacaratteri, 30 caratteri al secondo, integrato nella macchina

Carrozzeria:
Lega di alluminio

Colori:
Bianco

Peso:
30 kg

Dimensioni:
48 x 61 x 19 cm (LxPxA)

Produzione:
dal 1965

Unità prodotte:
44000 macchine (la maggior parte vendute negli Stati Uniti)

Design:
M. Bellini

Capo progetto:
P. G. Perotto



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